Si risvegli in voi il saggio dormiente
e rimanga vigile
in attesa dei mostri onnipresenti

L'anima ci comanda di conoscere colui che ci ammonisce "Conosci te stesso"
(Socrate)

Yin Yang

Da piu' anni pratico uno dei piu' antichi stili di arti marziali: il KARATE - stile Wado Ryu

Sul Sa Do

Ho praticato anche un'arte marziale NINJUTSU (coreano, non quello giapponese); e' un'affascinante arte chiamata SUL SA DO (guerrieri della notte)

Non e' stato difficile comprendere quanto sia importante e formativo lo studio e l'approfondimento della nostra forza mentale; e chi impara cio' deve insegnarlo, cosi' da aumentare il numero dei veri potenti, quelli che sanno inginocchiarsi se necessario

Tutto si basa sul pensiero, amici miei; la coincidentia oppositorum di cui parlano i filosofi non e' illusione: cos'e' la vita in terra se non meravigliosa e orribile; la vita terrena e' un'eterna balla, un intricarsi di ambienti relativi, casuali; ma non e' una vita eterna, percio' non ha importanza se non nel temporaneo, per chi vuole dargli importanza

Ma la luce non vince mai il buio, cosi' come il buio non vince la luce

E cosa dire della relativita'?

Cosa conta un pensiero personale nei confronti di tutte le esperienze possibili, seppur umane e limitate in un ampio margine?

Nel personale, se possiamo rallegrarci di qualcosa accettiamo quel qualcosa; ma chi ha mai detto che bisogna agire soltanto in base al vantaggio? Un vantaggio potrebbe svantaggiare qualcosa di piu' importante, indovinate cosa

Anche Einstein, come tutti i pensatori, si divertiva a parlare in questo modo: frasi brevi comprensibili da pochi nel loro senso piu' vero e profondo; un giorno disse:
"Nel campo di coloro che cercano la verita' non esiste alcuna autorita' umana. Chiunque tenti di fare il magistrato viene travolto dalle risate degli dèi"

Cosmos

Ed ora, a voi una sfilza di citazioni:


[Frasi sagge]

Owl

chi sa non parla. chi parla non sa [da cui il link a questa pagina]

conoscere gli altri e' saggezza / conoscere se stessi e' illuminazione

dominare gli altri e' forza / dominare se stessi e' superiorita' / ricco e' colui che basta a se stesso

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza [Dante Alighieri - e a proposito leggete il Primo Canto del Paradiso, Divina Commedia / il migliore]

Il fine giustifica i mezzi (René Descartes, il grande filosofo Cartesio)


[Altre frasi non meno sagge]

Polly wants a cracker

Se non ti piace la gente che sta sul camion, scendi dal camion (Professore di chimica, biologia e geografia astronomica, fratel Vasco Santi)

Tutte le cose vanno inserite come dei tasselli nel tutto (Professore di storia e filosofia, Antonio Nini - trucco di organizzazione mentale dei discorsi - cambia partito, professo')

Il tempo che seguiamo e' quello scandito dagli orologi (Professore di matematica e fisica, Enzo Brogi)


[TV]

Lion

Il pensiero, finche' non e' trasformato in azione, non conta, bisogna far diventare il pensiero azione (Ninja Vengeance)

Ci sono molti sistemi per arrivare alla conoscenza; può essere necessaria tutta una vita per diventare padroni di uno solo di questi sistemi (Kung fu, con Mako)

Maestro, come fai a sentire tutte queste cose...allievo, come fai tu a non sentirle (grillo campestre) (Kung fu)

I geni tendono a crearsi un proprio universo morale (Io e Annie - con Woody Allen)

Molto spesso crediamo a cio' che pensiamo, cosi' prendiamo il falso per vero (Salto nel buio - telefilm)

Esistono forze che vanno oltre il razionale; e noi siamo deboli; la levitazione richiede molta energia, troppa (Salto nel buio - telefilm)

Cosa sceglierebbe tra relax, benessere e divertimento? - La salute e' la cosa piu' importante (Nino Frassica)

Nella pesca bisogna avere molta pazienza; anzi, in ogni cosa nella vita bisogna avere pazienza (Cartone giapponese)

Sono dietro di loro..Hai mai giocato all'autoscontro? (Walker Texas Ranger - con Chuck Norris)

Non pensavo che sapessi guidare l'aereoplano - Infatti non lo so guidare - E me lo dici ora (Walker Texas Ranger - con Chuck Norris)

Hey, stai colpendo la macchina, la tua macchina - non l'ho mica fatto apposta (Walker Texas Ranger - con Chuck Norris)

Sembra stupefacente; ognuno e' pronto a morire a un mio comando; ma io sono riuscito a convincerli che morire per la Causa assicura un posto nel Paradiso di Allah - Te la cavi bene con queste stronzate (Guerriero Americano 4)

Presto, partiamo - per dove? - la Meccah! (Guerriero Americano 4)

Gli architetti, al tempo dei Romani, se non rispettavano i tempi, venivano dati in pasto ai coccodrilli; abitudine che "purtroppo" ai giorni nostri si e' persa (Asterix)

Obelix: "uno vince una guerra e nemmeno ti danno un cinghiale, mmmmmm oh!" (Asterix)

Sissi', annamo proprio bene! (Sora Lella - 7 Kili in 7 giorni)

L'occhio va veloce, ma la mano inganna (Terence Hill, facendo un trucco con le carte)

Era schiacciato e non funzionava, ma ci ha dato certe idee..tutto il mio lavoro e' basato su quello - Schwarzy: deve essere distrutto! (Terminator 2)

Camionista: sei ferito? (Schwarzy si gira con la parte destra della faccia sgraffiata e ferita - Terminator 2)

Ho un codice di accesso speciale, dovrebbe funzionare - Schwarzy: proviamo col mio (lanciarazzi) (Terminator 2)

La morte chiama la morte (Mose' - I Dieci Comandamenti, l'ho rivisto almeno 5 volte)

Ma dove sta scritto che io sono un cattivo? Scopri chi ha parlato e uccidilo (Last Action Hero)

Si perdono gli amici? - I veri amici non si perdono mai (Berlusconi - riguardo a Dini che era passato all'altra sponda)


[Fumetti]

Crowbee

Clown, falso guardiano: ogni uomo saggio sa che il gioco e' la piu' elevata delle attivita' senzienti..e quindi formammo il Corpo delle Lanterne Verdi per mostrare alle razze del cosmo come vivere divertendosi! (LV: Lanterna Verde- su Lobo n°3 - pag. 55)

Sinestro: stammi lontano, Jordan, sono preparato a questo. Ogni buon amministratore deve essere preparato soprattutto all'idiozia (LV - su Lobo n°7 - pag. 63)

Ribelle: basta con le chiacchere! Fuoco! Fuoco! - Sinestro: (crea uno schermo sferico protettivo) menti caotiche, caotiche, caotiche, caotiche (LV - su Lobo n°7 - pag. 64)

Sinestro: Il peggio e' che, qualsiasi cosa sia andata storta su Korugar, non sarebbe successa se io non fossi stato qua. Sono come bambini. Fondamentalmente buoni, ma hanno bisogno di essere controllati (LV - su Lobo n°8 - pag. 70)

Bandito: Sta' indietro! Sta' indietro! Ho l'anello... - Sinestro: Si, ce l'hai...ma non hai ne' l'abilita' ne' la volonta' per usarlo bene. Quindi, nell'interesse dell'ordine...te lo porteremo via - Bandito: No!!! - Sinestro: Prendi questo come esempio, Jordan. La paura e' la madre del disordine. - Hal Jordan: Come dici tu, Sin. Basta che mi dai l'anello. Grazie (LV - su Lobo n°10 - pag. 45)

Sinestro: Io so quel che e' meglio. Io so...cio' di cui il corpo...e il cosmo...e tu...avete davvero bisogno (LV - su Lobo n°10 - pag. 48)

Pugni dei Guardiani: Sei stato debitamente avvisato - Sinestro: No...no...Il giallo no! Polvere gialla -- mi porta via i poteri -- la mia Lanternanza -- lasciatemi i miei poteri! (LV - su Lobo n°10 - pag. 57)

Lobo: Sto cercando Dhio! - Prete di Cathedral City su Paradhiso: Se-sei venuto nel luogo giusto, figliolo. Qu-questa invero e' la casa di Dhio! - Lobo: Si...e lui e' in casa? (LV - su Lobo n°11 - pag. 12 [1])

Lobo a Magiorato: Fai del tuo meglio, Magiolino! (LV - su Lobo n°11 - pag. 21 [1])

Phase: Lobo, sono Phase. Ascolta attentamente...voglio che tu protegga Telepate da...da certi Fidiputt (LV - su Lobo n°11 - pag. 22 [2])

Dottore alieno: Cercate nella stiva! Voglio quei due! E spegnete questo stupido allarme! (LV - su Lobo n°11 - pag. 6 [3])

Dottore alieno: Mi spiace di avervi fatti aspettare. Sul serio, c'e' stata molta agitazione. Per prima cosa, grazie mille per aver recuperato il nostro carico, avete risparmiato un bel gruzzolo alla nostra spedizione! Certo. Facendo questo vi siete comportati da poliziotti, per cui presumo che lo siate...il che annulla la mia gratitudine. Pero' potete farmi un altro favore... (LV - su Lobo n°11 - pag. 13 [3])

Gatto: Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matto. - Batman: Shhhh. Come sai che sono matto? - Gatto: Devi esserlo...o non saresti venuto qui. (Play Magazine n°1 - pag. 43)


[Libri...]

Alphag

["Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach]

[leggetelo]

(pag. 55/68..70)

"Ciang, questo mondo non e' il paradiso, dico bene?" L'Anziano ebbe un sorriso, nel chiarore della luna. "Non si finisce mai d'imparare, Jonathan" disse. "Ma allora, dopo qui, cosa ci aspetta? Dove andremo? E un posto come il paradiso c'e' o non c'e'?" "No, Jonathan, un posto come quello, no, non c'e'. Il paradiso non e' mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche il tempo. Il paradiso e' essere perfetti." Tacque un minuto, e poi: "Tu sei uno che vola velocissimo, nevvero?" "Mi... mi piace andare forte" disse Jonathan, preso alla sprovvista, ma fiero che l'Anziano se ne fosse accorto. "Raggiungerai il paradiso, allora, quando avrai raggiunto la velocita' perfetta. Il che non significa mille miglia all'ora, ne' un milione di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocita' della luce. Perche' qualsiasi numero, vedi, e' un limite, mentre la perfezione non ha limiti. Velocita' perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, esser la'." Senza alcun preavviso, Ciang scomparve. Per riapparire in un batter d'occhio a una ventina di metri da li', sulla riva del mare. Poi di nuovo spari' e si ritrovo', nella stessa frazione di secondo, accanto a Jonathan. "Pare un giochetto" disse. Jonathan era sbalordito. Dimentico' di fare altre domande sul paradiso e chiese, invece: "Ma come ci riesci? Che effetto fa? E fin dove riesci ad arrivare?". "Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri" disse l'Anziano. "Io mi sono recato in ogni luogo possibile e immaginabile, in ogni dove e in ogni quando." Lancio' uno sguardo al mare, all'orizzonte. "E' buffo. Quei gabbiani che non hanno una mèta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspirano alla perfezione, anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque, e in un baleno. Ricòrdati, Jonathan, il paradiso non si trova ne' nello spazio ne' nel tempo, poiche' lo spazio e il tempo sono privi di senso e di valore. Il paradiso e'..." "Mi potresti insegnare a volare in quel modo?" E Jonathan fremeva tutto, all'idea di una nuova vittoria sull'ignoto. "S'intende, se desideri imparare." "Lo desidero, si'. Quando si comincia?" "Anche adesso, se ti va." "Voglio imparare a volare in quel modo" disse Jonathan, e una strana luce brillava nei suoi occhi. "Dimmi cosa devo fare." Ciang parlo' con lentezza, fissando attentamente il suo giovane interlocutore. "Per volare alla velocita' del pensiero, verso qualsivoglia luogo," disse "tu devi innanzitutto persuaderti che ci sei gia' arrivato." Il segreto, secondo Ciang, stava tutto qui: Jonathan doveva smettere di considerare se stesso prigioniero di un corpo limitato, un corpo avente un'apertura alare di centodieci centimetri e i cui itinerarai potevano venir tracciati su una carta nautica. Il segreto consisteva nel sapere che la sua vera natura viveva, perfetta come un numero non scritto, contemporaneamente dappertutto, nello spazio e nel tempo.

Jonathan si applico', furiosamente, giorno dopo giorno, da prima dell'alba a dopo la mezzanotte. Ma per quanti mai sforzi facesse, non riusciva a spostarsi di un'unghia. "Lascia perdere la fede!" ripeteva sempre Ciang. "Non t'e' mica servita, la fede, per volare. T'e' bastato l'intelletto: capire la faccenda. E qui e' la stessa cosa. Su', riprova." Poi un giorno, sulla spiaggia, a occhi chiusi, concentrato in se stesso, Jonathan afferro', in un baleno, quel che Ciang voleva dire. "Ma e' vero! Io 'sono' un gabbiano perfetto, senza limiti ne' limitazioni!" E provo' un grande brivido di gioia. "Bravo!" gli disse Ciang, e il suo tono era di vittoria. Jonathan riapri' gli occhi. Si trovava, con l'Anziano, loro due soli, da qualche altra parte. Erano su una spiaggia sconosciuta. C'erano alberi fin sulla riva del mare, e due astri gemelli splendevano in cielo. "Finalmente hai capito il principio," disse Ciang "anche se, naturalmente, la tua tecnica va alquanto dirozzata." Jonathan era scombussolato. "Dove siamo?" Del tutto indifferente a quello strano paesaggio, l'Anziano gli rispose in modo vago: "Siamo, e' ovvio, su un qualche pianeta con il cielo verde e un duplice astro per sole". Jonathan ruppe in un grido di gioia, il primo suono che emettesse da quando aveva lasciato la terra. "FUNZIONA!" "Sicuro che funziona, Jon" disse Ciang. "Funziona sempre, quando sai quel che fai. Dunque, per quello che riguarda la tua tecnica..."

(72/73)

Sullivan - anche lui era dedito, adesso, ai voli alla velocita' del pensiero, ed aiutava gli altri ad imparare - non ne era mica tanto convinto pero'. "Tu eri un esule, Jon, ai tuoi tempi, eri un Reietto. E come puoi illuderti che adesso i gabbiani, gli stessi di allora, ti ascolterebbero? Tu conosci il proverbio, e dice il vero: 'Piu' alto vola il gabbiano e piu' vede lontano'. Ma quei gabbiani li', dalle tue parti, non si levano quasi da terra, stanno sempre a schiamazzare e far baruffe fra di loro. Sono lontani le mille miglia dal cielo, e tu vorresti farglielo vedere, il paradiso, da laggiu' dove si trovano? Jon, quelli li' non vedono al di la' del proprio becco! Resta qui. Qui puoi dare una mano ai novellini, che pero' sono abbastanza evoluti per intenderti." Tacque un attimo poi soggiunse: "E se Ciang fosse tornato al vecchio mondo prima della sua venuta qui? Di' un po', cosa saresti, oggi, tu?" Questo era un argomento convincente. Si', Sullivan aveva ragione. 'Piu' alto vola il gabbiano, e piu' vede lontano.' Quindi Jonathan rimase e si dedico' a istruire le reclute, man mano che arrivavano: erano uccelli molto svegli e, tutti, imparavano assai presto. Ma la vecchia nostalgia tornava a pungerlo. Non poteva far a meno di pensare che forse c'erano, sulla Terra, due tre gabbiani in grado di trarre profitto dai suoi insegnamenti. Quanto piu' ne saprebbe, a quest'ora, lui, se Ciang gli fosse stato accanto, nel suo esilio! "Sully, devo tornare" disse infine. "I tuoi allievi gia' se la cavano bene. Ti aiuteranno loro, a tirar su' le nuove reclute." Sullivan sospiro', ma non discusse. Disse soltanto: "Sentiro' la tua mancanza, Jonathan". "Che dici mai? Sully, vergogna!" lo rimprovero' Jonathan. "Via, non dire sciocchezze! Cosa studiamo a fare, tutto il giorno? Se la nostra amicizia dipendesse da cose come lo spazio e il tempo, allora, una volta superati spazio e tempo, noi avremmo anche distrutto questo nostro sodalizio! Non ti pare? Ma se superi il tempo e lo spazio, non vi sara' nient'altro che l'Adesso e il Qui, il Qui e l'Adesso. E non ti sa che, in questo Hic et Nunc, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni tanto?" Il gabbiano Sullivan fu mosso a ridere, suo malgrado. "Che uccello matto che sei" disse, in tono affettuoso. "Semmai c'e' uno che possa insegnargli, a quei rasoterra laggiu', a vedere lontano mille miglia, questi e' il gabbiano Jonathan Livingston." Abbasso' gli occhi, contemplo' la sabbia. "Addio, Jon, amico mio." "Arrivederci, Sully. Ci rivedremo ancora." Detto questo, Jonathan si concentro' col pensiero per trasferirsi con esso su un'altra spiaggia e in un altro tempo, laggiu', dove vola un grande stormo di gabbiani. Ormai sapeva bene di non essere di carne e ossa e penne, ma un'idea: senza limiti ne' limitazioni, una perfetta idea di liberta'.

(86/87)

"Ciascuno di noi e', in verita', un'immagine del Grande Gabbiano, un'infinita idea di liberta', senza limiti" spiegava loro Jonathan, la sera, sulla spiaggia. "E il volo di precisione e' un passo avanti verso l'espressione della nostra piu' vera natura. Noi dobbiamo lasciar perdere, scavalcare tutto cio' che ci limita. Ecco il perche' di questi nostri esercizi di volo rallentato, volo veloce, volo acrobatico..." [...] "Il vostro corpo, dalla punta del becco alla coda, dall'una all'altra punta delle ali," diceva loro Jonathan, ancora, "non e' altro che il vostro pensiero, una forma del vostro pensiero, visibile, concreta. Spezzate le catene che imprigionano il pensiero, e anche il vostro corpo sara' libero."

(94..96)

"Vanno dicendo, quelli dello Stormo," disse Fletcher a Jonathan un giorno, dopo le prove di velocita', "che, se tu non sei il Figlio del Grande Gabbiano in persona, allora sei un par di mila anni in anticipo sul tuo tempo." Jonathan sospiro'. Si corre sempre il rischio di venire fraintesi, penso'. O ti danno del demonio o ti chiamano dio. "E tu, Fletcher, che ne pensi? Ti pare che siamo in anticipo sul nostro tempo?" Un lungo silenzio. "Be', direi che questo modo di volare puo' benissimo esser cosa dei tempi nostri, bastava che qualcuno si desse la briga di scoprirlo. Voglio dire, non e' cosa che ha a che fare col tempo. In anticipo saremo sul costume, sulel usanze, semmai. Piu' evoluti degli altri gabbiani, saremo." "E' qualcosa" disse Jonathan, virando per planare. "Molto meglio che trovarci in anticipo sul nostro tempo!"

Accadde giusto una settimana dopo. Fletcher stava impartendo una lezione propedeutica a un gruppo di matricole. Era appena uscito da una picchiata da oltre duemila metri e, nella richiamata, sfrecciava a pochi palmi dalla spiaggia, quando un giovane uccello ai primi voli plano' direttamente sulla sua traiettoria, e chiamava la madre. Il gabbiano Fletcher aveva un decimo di secondo per evitare il piccolo e cosi' effettuo' una fulminea virata sulla sinistra e ando' a schiantarsi, a duecento miglia l'ora, contro un masso di granito. Quella roccia per lui fu la soglia attraverso cui si accede in un diverso mondo. Ci fu un cozzo accecante, un nero scoppio di terrore e stupore, e un istante dopo egli vagava alla deriva in uno strano cielo, immemore, a tratti ricordando qualche cosa, di nuovo scivolando nell'oblio, ora triste, ora pieno di paura, ora infinitamente sconsolato. La voce giunse a lui come quel primo giorno che aveva incontrato il gabbiano Jonathan Livingston. "Il fatto e', Fletcher, che bisogna superarli un po' alla volta, i nostri limiti, con un po' di pazienza. Qui sta il trucco. Tu non eri ancora pronto per volare attraverso la roccia. Non c'eravamo ancora arrivati, a quel punto del programma." "Jonathan!" "Noto anche come il Figlio del Grande Gabbiano." "Ma cosa fai tu qui? Quella rupe! Sono...io sono...morto...non e' vero?" "Oh, dài, Fletch. Basta riflettere. Se adesso stai parlando con me non puoi essere morto, dico bene? E' successo soltanto che hai cambiato, in maniera un po' brusca, livello di coscienza. Ecco tutto. E adesso, a te la scelta. Puoi restare costi', e imparare nuove cose a codesto livello - che, peraltro, e' alquanto piu' elevato di quello da cui provieni - oppure puoi tornare a prestare la tua opera presso lo Stormo. Eh, gli Anziani ci speravano in una qualche disgrazia, anche se ora si mostrano sgomenti per il grosso favore che gli hai reso!"


[Fuori dal tempo comune]

Unicorn

Ci sono due tipi di uomini al mondo: i peccatori, che credono di non essere peccatori, e i non peccatori, che credono di essere peccatori [Blaise Pascal (scienziato e filosofo francese)]

Solo la dose distingue il farmaco dal veleno [Paracelso (medico del Cinquecento)]

La perfezione non e' di questo mondo [noto detto]

Quando uno e' pronto, ..., uno puo' essere pronto anche a 10 anni, non e' questione di eta' [Angelo Castagnaro, maestro di karate]

[e con la citazione del mio maestro di karate, chiudo la pagina delle citazioni]

perseverate nella ricerca in voi stessi...

...raggiungete le forme piu' supreme dell'essere

perseverate nella bonta' e nella saggezza...

...non ve ne pentirete...

...non avrete piu' fame...

...non avrete piu' sete...

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